NEWS
.

La prima stesura di After The Gold Rush


Rientrato dal tour con i Crazy Horse, nel marzo 1970, Neil abbandona definitivamente l'idea di dar forma a un nuovo album a firma Crazy Horse dal titolo Oh Lonesome Me, oggetto nei mesi precedenti di numerosi ripensamenti in termini di contenuto e scaletta.
Eravamo rimasti qui, ricordate? Se no, prima di proseguire la lettura andate a recuperare la storia di Oh Lonesome Me e di come è quasi diventato After The Gold Rush.
Quasi. Perché alla storia manca ancora un capitolo.

Lo scatto di Joel Bernstein origine della copertina di After The Gold Rush

Il motivo per cui Young passa dai Crazy Horse a Gold Rush è duplice. Primo, l'inizio dell'escalation nell'eroina da parte di Danny Whitten, che porta Young e il suo management a decidere di mettere la band in stand-by. I suoi membri saranno coinvolti nel nuovo progetto solo in modo marginale. Secondo, la manciata di nuovi pezzi, freschi di stesura, che Young vuole registrare. Per farlo assembla uno studio nel salotto della propria casa a Topanga Canyon (il posto in cui Young vive prima di acquistare e trasferirsi nel famoso Broken Arrow Ranch, l'anno successivo).
Il capostipite di questi pezzi, con ogni probabilità, è Don't Let It Bring You Down, che risale a gennaio e fa già la sua comparsa in alcune delle bozze per Oh Lonesome Me. Poi, intorno a febbraio, accade che Neil viene coinvolto da Dean Stockwell, amico e vicino di casa, in un bizzarro progetto cinematografico: nelle mani di Neil arriva una sceneggiatura intitolata After The Gold Rush, e Neil accetta di realizzare la colonna sonora. Il film, mai girato, parlava di una catastrofe che si abbatte sulla costa californiana e della vita di un artista di Topanga Canyon nei suoi ultimi giorni, mentre cerca di portare in salvo un mistico Albero della Vita prima che uno tsunami spazzi via tutto.
Il nuovo disco di Neil prende forma proprio grazie a questo spunto, rilevandone anche il titolo. Uno dei pezzi sicuramente scritti per il film è Cripple Creek Ferry, anch'esso tra i primi a comparire nelle bozze di lavorazione dei primi mesi del 1970. L'ispirazione di Neil, quindi, cambia drasticamente, passando dalle sbarazzine jam garage-rock dei neonati Crazy Horse, a composizioni intimiste, riflessive, malinconiche, per le quali il sound creato nell'home-studio è perfetto. Partecipano, come sappiamo, il giovanissimo Nils Lofgren, Greg Reeves, Ralph Molina e, ai cori, anche Danny Whitten.
Le sedute (dove vengono immortalati After The Gold Rush, Only Love Can Break Your Heart, Southern Man, Tell Me Why e tutti gli altri celebri capisaldi dell'album che verrà) si svolgono in gran parte a metà marzo, in un unico breve rush, con un paio di aggiunte successive. In particolare, in aprile Young richiama i Crazy Horse al gran completo (compreso Jack Nitzsche, che pare avesse problemi di alcolismo non indifferenti già allora), in quello che forse è un ultimo tentativo di far funzionare la band, per incidere la bellissima When You Dance I Can Really Love. Sarà la loro ultima incisione.
A fine giugno, poi, viene reincisa Birds, forse in un ripensamento di Neil sulla vecchia versione ad opera dei Crazy Horse nel 1969. Questa è l'unica traccia del novero a essere realizzata in uno studio esterno, il Sound City di Hollywood.
Salvo per il rifacimento di Birds, si può dire che ad aprile Young abbia in mano l'intero corpus di nuove canzoni destinate a comporre il suo nuovo album.
Come abbiamo spiegato nel precedente articolo, la tracklist alternativa stampata nell'inserto dell'LP di Gold Rush è in realtà un'idea molto più vecchia di Oh Lonesome Me: a giudicare dal contenuto, si direbbe tra le prime bozze per quell'album. Non ha quindi davvero a che fare con After The Gold Rush, perché il passaggio da un progetto all'altro non era ancora avvenuto e sarebbe passata molta altra acqua sotto al ponte.
La prima e unica bozza di lavorazione del vero e proprio Gold Rush compare su Archives Vol.1 ed è datata luglio 1970.


  1. Tell Me Why
  2. After The Gold Rush
  3. Only Love [Can Break Your Heart]
  4. Southern Man
  5. Till The Morning Comes
  6. Wondering
  7. Birds
  8. Don't Let It Bring You Down
  9. Long Walk Home
  10. Cripple Creek Ferry
La sequenza non si discosta molto dal Gold Rush che uscirà a settembre, se non in un paio di tracce del secondo lato. Troviamo Long Walk Home, canzone a tema Vietnam che Young aveva già tentato di inserire a un certo punto in Oh Lonesome Me, ma della quale non sono note registrazioni datate 1970 (può darsi che però esistano, vista l'insistenza nel considerarla per le tracklist; la possiamo recuperare in Archives Vol.2 nella versione di due anni dopo, presumibilmente analoga se non identica a quella che avrebbe avuto nel '70, e lontana dalla sua evoluzione finale sfociata in Life).
Un'altra inclusione interessante è Wondering, ri-registrata durante le sedute a Topanga (quindi anche in questo caso, come per Birds, Young aveva abbandonato l'idea di utilizzare la vecchia versione dei Crazy Horse). A parte questo, le somiglianze con il Gold Rush che conosciamo, anche nell'ordine in cui si presentano i pezzi, sono evidenti.
Il tratto principale di questa bozza è che si focalizza esclusivamente sul materiale appena inciso, lasciando da parte tutto quello del passato. Rispetto al disco poi pubblicato, infatti, i grandi assenti sono proprio le tracce dei Crazy Horse: I Believe In You e Oh Lonesome Me del 1969, e la nuovissima When You Dance.
Ecco infatti, per chi se la fosse dimenticata, la tracklist del disco mandato poi in stampa:
  1. Tell Me Why
  2. After the Gold Rush
  3. Only Love Can Break Your Heart
  4. Southern Man
  5. Till the Morning Comes
  6. Oh, Lonesome Me
  7. Don't Let It Bring You Down
  8. Birds
  9. When You Dance You Can Really Love
  10. I Believe in You
  11. Cripple Creek Ferry

Dunque ci troviamo di fronte a un finale ironico: dopo aver cambiato i propri piani e non voler più realizzare un album firmato Neil Young e Crazy Horse, Young assembla il definitivo After The Gold Rush inglobando tre pezzi dei Crazy Horse, tornando così, di fatto, all'album collage che mescola vecchio e nuovo (per quanto il nuovo ora sia preponderante), che era la stessa idea da cui era partito mesi prima.
Possiamo quasi dire che nelle 5-6 scalette provvisorie che costituiscono l'evoluzione conosciuta tra Oh Lonesome Me e Gold Rush, Young cambi tutto per non cambiare niente. Ma le tappe intermedie, come abbiamo visto in questi due articoli, gettano uno sguardo inedito e interessante al materiale del periodo, sia quello più noto che quello uscito per la prima volta con le varie pubblicazioni Archives.
Sarebbe bello sapere se gli archivi custodiscano altre bozze, antecedenti a luglio, che potrebbero rivelare altre combinazioni ancora. Per adesso, comunque, questo è tutto ciò di cui disponiamo.

Matt Briar, Rockinfreeworld




Commenti

Post popolari

Neil Young, il cuore di un hippie - L'intervista del L.A. Times su World Record e Harvest Time

Neil Young from Worst to Best: la classifica di Stereogum

L'EPICO ARCHIVES III ABBRACCIA CAOS, TRASCENDENZA E DISTORSIONE (MOJO)

Stephen Stills: un excursus nei suoi primi anni e il ricordo di Crosby (Independent, 2023)

Neil Young Archives Vol.3 1976-1987 (Reprise Records, 2024)