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Fu##in' Up: rassegna stampa internazionale e italiana


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Recensioni internazionali

"Sebbene Fu##in' Up mantenga la stessa sequenza di brani di Ragged Glory, i titoli sono cambiati, ciascuno prendendo in prestito un testo dalle canzoni stesse. E quando l'album si discosta musicalmente dal materiale di partenza, lo fa con sottigliezza e determinazione.
Slant Magazine, voto **** (su 5)

"Fu##in Up cattura Young e gli Horse in forma smagliante. Nelson è un collega capace di duellare con Young, accompagnando con intuito gli assoli della Old Black, mentre il pianoforte honky-tonk di Lofgren conferisce a queste canzoni ruvide e lineari una qualità vibrante."
Uncut, maggio 2024, voto **** (su 5)

Young e i Crazy Horse non ripetono mai le loro canzoni nello stesso modo, naturalmente, e Fu##in' Up è un esempio del loro spirito spontaneo ed esplorativo. Ascoltare questi vecchietti scatenare un uragano di suoni monolitici è ogni volta irresistibile.
Classic Rock Magazine, voto **** (su 5)

C'è un'innegabile energia in loro.
Mojo, giugno 2024, voto **** (su 5)

Nonostante il loro machismo garage rock, in fondo Neil Young e i Crazy Horse sono dei romantici vecchia scuola. Tra le chitarre stridenti e il ritmo insistente della batteria di Molina, impartiscono lezioni di vita duramente conquistate.
Popmatters, voto 8 (su 10)

64 minuti di rock 'n' roll infuocato e tirato che, a suo modo, con i suoi artigli scava più a fondo e più pesantemente nella distorsione rispetto all'originale Ragged Glory.
Paste Magazine, voto 8 (su 10)

Fu##in' Up rende convincente l'idea che Ragged Glory sia l'album definitivo dei Crazy Horse, mostrando il gruppo nel suo stato più puro e crudo, senza nessun singolo pop a controbilanciare o nessuno dei recuperi acustici che hanno consacrato classici come Everybody Knows This Is Nowhere e Zuma.
Pitchfork, voto 7.6 (su 10)

È un divertimento rozzo, pieno del calore dell'amicizia e della confidenza che Neil Young e i Crazy Horse hanno costruito suonando insieme per oltre mezzo secolo.
Allmusic, voto ***½ (su 5)


Rassegna stampa italiana

Non dice purtroppo nulla di nuovo e si sostanza quale episodio certamente valido, ma non essenziale. Si, certo, la grezza attitudine ivi espressa dai cinque musicisti è in grado di tributare fedelmente l'anima elettrica e acida efficacemente espressa in quell'album, ma è pur vero che il live, così come è strutturato, testimonia soltanto parzialmente l'arte espressiva dell'artista, manifestando attenzione massima ad uno spaccato discografico assai limitato.

Un modo, secondo l'autore, per far continuare a vivere in eterno queste canzoni (eterne come l'amore) che ancora una volta esplodono in tutta la loro veemenza di feedback e spirito garage con qualche divertissement honky tonk portato dal pianoforte.
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