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Neil Young: Carnegie Hall 1970 (Reprise Records, 2021)


1 Down By The River
2 Cinnamon Girl
3 I Am A Child
4 Expecting To Fly
5 The Loner
6 Wonderin'
7 Helpless
8 Southern Man
9 Nowadays Clancy Can't Even Sing
10 Sugar Mountain
11 On The Way Home
12 Tell Me Why
13 Only Love Can Break Your Heart
14 Old Man
15 After The Gold Rush
16 Flying On The Ground
17 Cowgirl In The Sand
18 Don't Let It Bring You Down
19 Birds
20 Bad Fog Of Lonliness
21 Ohio
22 See The Sky About To Rain
23 Dance Dance Dance

Registrato alla Carnegie Hall di New York il 4 dicembre 1970.

Official Bootleg Series #01

Dopo la Performance Series (che dal 2006 a oggi ha visto uscire 15 live album, una media di uno l'anno) e la recente inaugurazione della NYA Concert Timeline sul sito ufficiale (che propone quasi settimanalmente concerti integrali in streaming riversati dai master originali), i fan di Young non possono più dire di essere a corto di materiale live che spazia nella smisurata carriera del canadese. Ora arriva anche la Official Bootleg Series, incentrata sull'idea di riproporre in versione ufficiale (dai master) alcuni concerti che storicamente sono circolati su bootleg in lungo e in largo.
Sono già stati annunciati altri due concerti del tour acustico del 1970-71, la celeberrima serata al Bottom Line del 1974 (col materiale di On The Beach al debutto assoluto), quella al Rainbow Theater del 1973 (Tonight's The Night Tour) e una collezione dei Ducks (1977). Questi dovrebbero uscire in blocco all'inizio del 2022. A dire la verità, a circolare su bootleg è sempre stata la serata seguente, il 5 dicembre: il concerto del 4 è uno dei pochi a non essere mai emerso in questi cinquant'anni. Lo staff di Young lo ha scelto, oltre perché totalmente inedito, anche perché reputava superiore la performance.
Con Carnegie Hall siamo alla quarta uscita che ci riporta al 1970/71, dopo Massey Hall, Cellar Door e Young Shakespeare, ma questa setlist è più lunga e variegata delle precedenti e ci sono due tracce mai pubblicate in queste versioni, "Wonderin'" e "Cinnamon Girl". Il tour fu un momento d'oro per il cantautore, sia per intensità delle esecuzioni, sia perché il suo pubblico ascoltò per la prima volta dal vivo il materiale di After The Gold Rush e Harvest. (E se consideriamo gli altri due Official Bootlegs annunciati, i live album da questo tour saranno ben sei: il più documentato della carriera di Young.)
Ma anche per ragioni storiche: dopo i club tour del 1968-69 in solitaria, dopo i tour con i Crazy Horse e quelli con la gigantesca macchina, appena nata, di Crosby, Stills, Nash & Young, qui Neil affronta prestigiose location e grandi platee (Carnegie Hall di New York, Massey Hall di Toronto, Royal Albert Hall di Londra, solo per dirne tre, con tappa anche alla BBC per lo special televisivo In Concert) con la statura riconosciuta di cantautore folk e rockstar, privo di qualsiasi altro supporto se non la propria voce e le proprie chitarre (e pianoforte).
Il padre Scott Young era tra il pubblico alla Carnegie Hall: “Jack Nicholson sgattaiolò nel backstage di Neil dopo il concerto ed esclamò: ‘hai fatto sold-out alla Carnegie Hall, amico! Sold-out!’ Poi, quando si presentò a me, vedendomi calmo mi prese per il braccio e ribatté: ‘non sembri renderti conto di che traguardo sia per tuo figlio!’” (dalla sua biografia Neil & Me).
Dovremmo quindi ascoltare questo album (e tutti gli altri che usciranno nella serie) a mente sgombra, lasciandogli fare il suo lavoro: come il fantasma del Natale passato, ci riporterà a quella fredda serata del dicembre 1970, seduti in prima fila, le corde della Martin D-45 di Neil che riverberano per la sala, cospargendoci di autentica magia.

La scaletta del sconcerto scarabocchiata su un foglio incollato alla chitarra



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