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David Crosby: For Free (2021)


1. River Rise 
2. I Think
3. The Other Side Of Midnight
4. Rodriguez For A Night
5. Secret Dancer
6. Ships In The Night
7. For Free 
8. Boxes
9. Shot At Me
10. I Won't Stay For Long


Torna David Crosby con un altro ottimo album, “For Free”, che racchiude 10 brani che spaziano dal country rock, al rock fino ad arrivare al blues e la sua voce rimane incantevole e sembra non sentire il tempo che passa inesorabile.
TuttoRock, voto 7.5 (su 10)

For Free non è un mero esercizio cantautorale in stile folk, ma un più complesso e articolato manufatto sullo stato dell'arte del soft-rock più colto e nobile. Sono gli Steely Dan, i Doobie Brothers o Christopher Cross i punti di riferimento di un album che si candida senza dubbio come il miglior progetto solista di Crosby dai tempi dell'esordio.
Ondarock, voto 7.5 (su 10)

Niente chitarra acustica per Crosby, a causa di un’artrite che lo limita da qualche anno. Poco male, visto che  il disco è incentrato su di un soft-rock raffinato con parecchi debiti verso il suono degli Steely Dan. La voce, invece, è chiara come non mai, e spesso viaggia in compagnia per creare le consuete armonie. La sostanziale uniformità (di alto livello) del disco è rotta in diversi punti, come nel brano iniziale, River Rise, roboante duetto con Michael McDonald, una seconda volta quando Crosby rilegge, con la Jarosz,  la For Free di Joni Mitchell.
TomTomRock, voto 7.5 (su 10)

Per il resto, in questo nuovo capitolo della discografia della terza età, che ricorda le rinascite di altri musicisti del passato, dalla serie American Recordings di Johnny Cash al testamento in note di Leonard Cohen, You Want It Darker, è fragrante come se si trattasse di una gemma perduta risalente al periodo d’oro. Certo, non ci saranno capolavori (ma chi li chiede più a uno con questa carriera?), ma una manciata di ottime canzoni che fanno il paio con la bella copertina del disco – un suo ritratto dipinto da Joan Baez – e rinnovano ancora una volta la magia personalissima che Crosby ha saputo mettere in tutti i dischi a cui ha lavorato, da solo o in una band.
SentireAscoltare, voto 7.2 (su 10)

A dispetto del tempo che passa e degli acciacchi fisici, Crosby palesa un’ottima forma ed è del tutto evidente che abbia ancora voglia e cose da dire. For Free è un disco curato nella forma e nella sostanza, cesellato da mani esperte e cura artigianale, e capace di rendere onore a un suono di cui il vecchio chitarrista è ormai da sessant’anni uno dei migliori interpreti. Niente di nuovo, ci mancherebbe, e tutto è prevedibile, tranne, però, la classe cristallina di una stella che non smette di brillare intensamente, nonostante il suo tempo stia volgendo a termine. E questo, alla resa dei conti, è ciò che fa la differenza.
Loudd, voto 7 (su 10)

Tra i solchi, troviamo suggestioni e coretti “west coast” (accompagnati da soluzioni armoniche e melodiche che da sempre contraddistinguono la produzione musicale del nostro) che ci ricordano i vecchi tempi di inizio anni Settanta [...], atmosfere dense, liquide, funkeggianti [...], canzoni di impianto squisitamente folk che l’utilizzo dei fiati aiuta a trasportare verso ricercati e fruibilissimi lidi pop [...] o, ancora, vagamente “jazzy”.
Impatto Sonoro, rece positiva




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