NEWS
.

Neil Young: Young Shakespeare (Reprise Records, 2021)


1. Tell Me Why
2. Old Man
3. The Needle and the Damage Done
4. Ohio
5. Cowgirl in the Sand
6. A Man Needs a Maid
7. Heart of Gold
8. Dance Dance Dance
9. Helpless
10. Don't Let It Bring You Down
11. Down by the River
12. Sugar Mountain


Registrato allo Shakespeare Theater di Straford il 22 gennaio 1971.



Rassegna stampa italiana e internazionale

L’album - e il relativo film in DVD presente nell’edizione extra comprendente anche LP e CD - è dunque il resoconto di uno show asciutto e disadorno, messo in scena senza il supporto di alcuna band, con le ombre lunghe a riempire i vuoti della chitarra acustica, del pianoforte e di una voce piena di fragilità. Neil resta per gran parte della performance ricurvo sul proprio strumento, seduto e avvolto da una cornice minimale come la musica che va proponendo.
Voto **** (su 5)

Un concerto sorprendente.
Voto 9

Young Shakespeare è un documento affascinante. Prima di "Sugar Mountain" [Neil] dice di avere 25 anni. Immaginare di avere 25 anni, sapere di avere un nuovo album pronto a uscire e stuzzicare il pubblico con qualche anteprima. Davvero sbalorditivo. Un'altra uscita impeccabile che vede Young scavare tra le sue registrazioni dal vivo per pubblicare dischi interessanti.
Voto 9

Una parte di quello che emerge da questa marea di pubblicazioni d'archivio è essenziale (come l'album inedito del 1974 Homegrown, pubblicato a giugno 2020), alcune cose sono imperdibili anche per i fan di livello medio (Rust Bucket), mentre altre sono solo per fanatici irriducibili (Return to Greendale) [...]. Young Shakespeare appartiene alla seconda categoria, quella media, ed è comunque gratificante.
Voto 8

Nessuna canzone è tirata per le lunghe, qui. Di conseguenza l'inclusione di cavalli di battaglia come "Cowgirl In The Sand" e "Down By The River" è ancora più sorprendente. Ma entrambe le tracce (...) traggono giovamento dalla natura solitaria e cruda delle interpretazioni, così come, in misura ancora maggiore, "Helpless", il contributo di Neil a Deja Vu.
Voto 8

Young Shakespeare è l'ultima gemma venuta alla luce dalla sua cassaforte: una registrazione dal vivo, incontaminata, di Young nella sua essenza più semplice e pura: solo voce, chitarra acustica e armonica (e occasionalmente il piano), registrate nel suo Journey Through The Past tour solista all'inizio del 1971. È affascinante.
Voto 8

Questa esibizione è più modesta che monumentale, e la piccola scala di per sé è affascinante.
Voto 7

Commenti

Post popolari

Neil Young, il cuore di un hippie - L'intervista del L.A. Times su World Record e Harvest Time

Neil Young from Worst to Best: la classifica di Stereogum

L'EPICO ARCHIVES III ABBRACCIA CAOS, TRASCENDENZA E DISTORSIONE (MOJO)

Stephen Stills: un excursus nei suoi primi anni e il ricordo di Crosby (Independent, 2023)

Neil Young rompe il silenzio sulla cancellazione del tour dei Crazy Horse: “Ho ascoltato il mio corpo” (Rolling Stone, 2024)