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Neil Young vende a Hipgnosis il 50% dei diritti del suo repertorio: qualche considerazione

La notizia bomba dell'Epifania di quest'anno è stata che Neil Young ha venduto metà dei diritti delle sue canzoni all’Hipgnosis Songs Fund. La notizia è stata ripresa in queste ore dalla stampa internazionale, anche quella italiana, arrivando persino al telegiornale. Ecco qualche articolo:


In rete si parla di circa 1180 canzoni, tra il repertorio solista, quello con Buffalo Springfield e con CSNY, un numero che a leggerlo così corrisponde a circa il doppio delle canzoni ad oggi pubblicate. La cifra a cui sono state vendute non è stata divulgata ma la stima della BBC parla di circa 150 milioni di dollari (in altre fonti si legge solo "oltre 50 milioni di dollari"). In altre parole l'azienda Hipgnosis è ora socia paritetica di Young per l'intero suo repertorio, sia lato autoriale che lato editoriale.
In mezzo a tanta stampa c'è sicuramente po' di superficialità a riguardo, e già qualcuno addita a Young come se si fosse venduto. Dobbiamo quindi fare chiarezza.
Vero: la scelta di Young è sicuramente curiosa considerando la misura in cui si è sempre schierato contro accordi commerciali di qualsiasi tipo. Ma attenzione: vendendo solo il 50% dei diritti, Young mantiene il pieno controllo del suo catalogo, cioè il suo primo interesse. Non si aprirà quindi allo sfruttamento commerciale delle sue canzoni: tutto dovrà passare dalla sua approvazione, così com'è sempre stato. Altri cantautori hanno venduto il 100% dei diritti. Young ha scelto diversamente.
Lo stesso Merck Mercuriadis, proprietario del fondo, ha ironizzato sulla questione dicendo che "non ci sarà mai una Burger Of Gold. Lavoreremo assieme per fare in modo che la musica venga gestita secondo i termini di Neil".
Andrebbe considerato pure che oggi Young ha 75 anni e il mondo della musica è cambiato radicalmente rispetto agli anni di This Note's For You. In qualche modo è un bene per il pubblico del futuro, quello che sopravvivrà a lui, che l'artista si apra a scelte del genere oggigiorno.
La cosa quindi non avrà ripercussioni negative sul progetto Archivi, ancora gestito in prima mano da Young e la sua squadra. Semmai sul lungo termine potrebbe (speriamo) incentivare la pubblicazione di ulteriore materiale.

MPB, Rockinfreeworld

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