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The Oral History: Hawks & Doves (1980)


Elliot Roberts: Non potevo raccontare alla gente che Neil era impegnato nella terapia di Ben per diciotto ore al giorno, e questo è il motivo per cui lui non poteva portare avanti niente. Non potevo usarla come scusa, perché sarebbe venuta fuori la storia. Quello che non volevamo era la compassione. […] Ma la affrontarono con dignità e molto amore. [1]

Young: Lungo tutta quell'era [gli anni 80] c'era sempre qualcosa di sbagliato. Sempre qualcosa tra me e quello che cercavo di dire. Uno scudo invisibile. [1]

Dopo il successo di critica e pubblico di Rust Never Sleeps, ti imbarcasti in un altro lungo e inquietante viaggio controcorrente. Un viaggio iniziato con Hawks & Doves.
Young:
Be’, è quello che puoi chiamare un album di transizione per me. Ma non bisogna dire che non ci siano cose interessanti su quel disco. “Comin’ Apart At Every Nail” è buona e mi piace molto anche “Union Man”. Non è una grande cosa: solo un piccolo disco funky che rappresenta quello che ero e cosa facevo a quel tempo. [2]

Mi pare che Hawks & Doves sia uscito il giorno che Ronald Reagan fu eletto […]. Fin dove parli davvero per te, e fin dove si tratta del personaggio della canzone?
Young:
Cammino su una linea sottile, perché c'è un personaggio ma riflette molte delle cose che sentivo. Non è proprio me ma lo è anche. Posso nascondermici dietro. Posso dire delle cose attraverso qualcun altro che non direi di persona. [3]

Eri dalla parte di Reagan?
Young:
Contro Mondale? Sì, e definitivamente contro Carter. Non posso neppure votare, sono canadese. Posso venire qui e dire quello che mi pare almeno finché continuo a pagare le tasse. Però credo veramente che Reagan sia un buon presidente e una brava persona e un buon leader. Non condivido tutto quello che fa. Ma credo che stia cercando di svegliare l'America, di far capire che non ci sono risorse economiche infinite. Non è possibile aumentare il debito pubblico: e lui crede che l'aspetto militare sia peggiorato. Stiamo spendendo soldi che non abbiamo su diversi programmi […]. Apprezzo il fatto che si sia assunto la responsabilità di fare qualcosa. [3]

Ai tempi di “Ohio” la gente ti attribuiva una filosofia di sinistra. Forse si sbagliava?
Young:
No, rifarei le stesse cose oggi. Le cose contro cui mi schieravo allora erano le stesse contro le quali mi schiero adesso. Non vedo Reagan come Nixon. Credo siano due uomini diversi, molto diversi! La gente fa dei paragoni perché sono due leader repubblicani ma non credo esistano delle similitudini. [3]

Fonti
[1] “Shakey” di J. McDonough
[2] Mojo Magazine 1995
[3] Musician 1985



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