Special Deluxe - Recensioni internazionali
L'interesse di Neil Young nelle
automobili risale a quand'era un bambino che andava in giro sulla
Monarch Business Coupe 1948 di famiglia con il suo cane Skippy nel
baule. Forse la ragione dietro all'impatto che le auto hanno avuto su
di lui è che andavano in giro spesso, sviluppando un senso
itinerante che ha alimentato la passione per la strada. I tanti suoi
viaggi, comunque, gli hanno permesso col senno di poi di calcolare le
emissioni in atmosfera. Queste digressioni interrompono malamente la
narrazione, ma Young si sente obbligato ad includerle per la sua
coscienza sociale e ambientalista. È una contraddizione
interessante: l'amore per le auto contro la consapevolezza del danno
ecologico causato dalla combustione fossile. In ogni caso lui dice
che il suo interesse è solo per l'estetica delle auto, e non è
limitato ai veicoli più moderni e dal design areodinamico.
[…] Tra le sue preferite c'era il
carro funebre che usavano come “tour bus” degli Squires, e una
Corvette 1957 che si era comprato dopo il primo successo con i
Buffalo Springfield. L'approccio meditabondo e diretto di Young a
questi ricordi è un po' paternalistico, racconta con candore i
dettagli delle esperienze che lo hanno fatto crescere musicalmente
nei club canadesi, poi nella scena hippie di Los Angeles, quindi
nella sua carriera solista che lo ha portato in tour dappertutto. […]
Toccante e conflittuale, la passione di Young per le auto è
stemperata dalle sue idee ambientaliste, dicendoci quindi che la
Terra è più importante di qualsiasi hobby.
[…] Nel suo primo, acclamato libro di memorie, Il Sogno di un Hippie, le vicissitudini e le tribolazioni riguardanti le sue molte automobili avevano una certa rilevanza, specialmente la Lincoln 1959 “elettrica”. Il resto degli argomenti era intrecciato in un mosaico narrativo fatto di oscuri aneddoti e dichiarazioni dal sapore dolce-amaro, come quella del produttore David Briggs, che amava dire, “la vita è un panino alla merda, mangialo o muori di fame”. Il nuovo libro, Special Deluxe, si presenta con il sottotitolo di “Ricordi di vita e automobili”. Questo focus sulle quattro-ruote apparentemente attirerà i fanatici, più che altro. Invece, nonostante ogni capitolo inizi con un dipinto ad acquerello di un'auto – e ce ne sono a dozzine – e le tante storie a proposito di strade ed auto, c'è anche molta musica, che ecciterà i lettori che cercano questo. La semplice vita di un musicista in ascesa nella Los Angeles pre-anni 80 è intrigante, specialmente se la confrontiamo con l'ambiente di oggi, fatto di interviste, bodyguard e conferenze stampa – e lo stile diretto di Young ci riporta in quel mondo in modo delizioso.
[…] In gran parte di Il Sogno di un
Hippie e buona parte di Special Deluxe troviamo anche Pegi Young, sua
moglie per 36 anni, fino allo scorso agosto, quando hanno divorziato.
Anche per le sue varie incongruenze trovo che Special Deluxe sia
coinvolgente e, anche, un libro che si regge in piedi da solo. Young
ha la genuinità dalla sua parte, è troppo onesto per mettersi a
calcolare quanto il libro gli renderà in termini di immagine
personale, perciò non fa attenzione a mettersi in bella luce. Ci
parla così di ragazze che nascondevano la droga nei pannolini dei
bambini, a fianco di storie su adorabili vecchietti e treni
giocattolo. C'è una logica a spirale, perché le auto sono sempre
state interconnesse alla musica, dalle romanticherie sui sedili
posteriori dei Flappers e dei Beats, a canzoni come “Somethin'
Else” di Eddie Cochran, “Brand New Cadillac” di Vince Taylor,
“Baby You Can Drive My Car” dei Beatles e “Cars” di Gary
Numan. Il cavallo pazzo di ferro è stato oggetto di desiderio di
milioni di giovani, il simbolo di libertà più concreto e materiale
degli ultimi 70 anni. […]
I fan di Neil Young non saranno delusi
da Special Deluxe e anche alcuni altri fan della musica dell'era
pre-digitale troveranno che il viaggio vale il biglietto. Per dirla
con lui, “Keep on (electric) drivin' in the world”.
[…] In qualche caso la vita e la
carriera di una star o un artista è incorniciata a dovere dalla
parola scritta per risultare in un'autobiografia meritevole […]. La
prima di Young, che ha venduto tanto e ricevuto recensioni miste, non
rientra appieno in questa categoria. E la seconda in neanche due
anni, proprio per niente. […] Special Deluxe racconta di tutto e di
più – ricordi dell'infanzia in Canada, la vita con moglie e figli,
le case che ha noleggiato o acquistato, la gente che ha lavorato per
lui e i nomi delle sue infinite band e lineup musicali. E,
naturalmente, i suoi cani. È pieno di digressioni sentimentali dello
Young vecchio-hippie-ambientalista, stimoli politici, parole sincere
sulle sue imprese filantropiche come la Bridge School […]. Ma alla
fine tutto ritorna sempre alle automobili, con 75 pagine dedicate a
Lincvolt, il progetto di fornire a una Lincoln 1959 un motore
elettrico.
Nella sua genuinità, il libro di Young
farà felici i fan di Winnipeg, viste le digressioni sugli anni
trascorsi qui. […] Ricorda l'evoluzione della sua prima vera band,
gli Squires, e la casa al 1123 di Grosvenor Avenue con sua madre,
Rassy. Al di là degli argomenti locali, Special Deluxe ha la
profondità di un saggio di scuola. Il linguaggio è stranamente
semplice e piatto, la narrazione sviluppata con l'ispirazione di un
rapporto di polizia. Il capitolo uno inizia con “Skippy era un
incrocio Labrador”. Il capitolo due con “Era una notte buia e
tempestosa del weekend del Labour Day e il traffico era intenso”.
Capitolo dopo capitolo è tutto uno stream-of-consciousness senza
struttura, fatto di ricordi e digressioni che lasciano perplessi. […]
I suoi meriti musicali non fanno di Young un autore che meriti di
essere letto.
traduzione di Matteo 'Painter' Barbieri, Rockinfreeworld