Progettando "Archives"
Tutto è iniziato con una tonnellata di materiale. Okay. Un
attimo. È iniziato con eventi storici ed esperienze interpersonali che hanno
influenzato Neil Young. Lui ci ha scritto sopra una canzone o due. Poi gli anni
passano e si rende conto di avere una quantità veramente enorme di materiale.
Che è stata poi distillata da Joel Bernstein, archivista di Young, il quale la
ha organizzata, stampata e riunita in un raccoglitore spesso quanto un elenco
del telefono. Finalmente è atterrato sulla scrivania dell'Art Director della
Total Media Group, Toshi Onuki.
Neil ha aspettato tutti questi anni per avere una tecnologia che raggiungesse
la sua visione degli Archivi come di una presentazione dell'intera carriera,
che è iniziata ora con l'uscita di un box di 10 dischi, Neil Young Archives
Vol.1 (1963-1972).
Quando la casa di produzione di Neil, la Shakey Pictures, ci ha contattati per
imbarcarci con lui nel progetto, solo una cosa era irremovibile: la musica
doveva essere alla più alta qualità possibile. Ogni altra cosa doveva essere
costruita attorno a questo. Come descrive Toshi, Joel ha iniziato a parlare
della visione di Neil su come presentare gli Archivi. Nello specifico, il significato
di ciascuna canzone, come ogni pezzo di memorabilia fosse relazionato a
ciascuna canzone (foto, ritagli, testi, audio e video supplementari), e tanto
altro. “Ricordo che la conversazione e la descrizione andarono avanti per ore”,
ha detto. “Era estenuante e travolgente. C'era un senso di ossessione nel
nostro dialogo.” Questa sensazione è diventata il caposaldo di Toshi per il
design.
La seconda cosa che Neil voleva era la capacità di ascoltare la musica durante
la navigazione attraverso la vasta sezione di materiale nel suo archivio.
Questo non è possibile in un normale dvd, dove non puoi avviare il film (o, nel
nostro caso, la musica) mentre stai anche esplorando i menù o gli altri file
sul disco. È diventato possibile solo con il formato Blu-ray – e prima della
creazione di Archives in Blu-ray, un'esperienza multimediale a questa scala non
era mai stata tentata.
Rivelazione: io amo il design. Il miglior modo con cui posso descrivere
l'esperienza è dire che è stata “analogica” quasi quanto appare. Come una
bambina vorrei ascoltare i miei vinili mentre sono seduta per terra a guardare
le copertine, prender fuori il foglio dei testi, leggere le biografie della
band e le altre note, esplorare l'artwork e le foto del booklet. Attraverso un'esperienza
tangibile che mi trascina dentro, ero completamente immersa nella musica.
Il box di 10 dischi è così esaustivo e pieno di memorabilia, rassegna stampa,
vecchi biglietti, articoli e foto direttamente connessi alla vita e alla musica
di Neil Young che necessita di molto tempo per essere esplorato in tutte le sue
parti. Non parlo di lungo tempo nel senso di ore. Parlo di settimane – anche
mesi. Se scegli di ascoltare la musica di Archives senza esplorare gli extra,
l'esperienza analogica continua in quello che noi chiamiamo il “Programma
Principale”. Vedrai il video della canzone che viene riprodotta sul mezzo su
cui era stata registrata – bobina, cassetta o vinile, seguendo l'esatta
posizione che avrebbe se l'album fosse veramente di fronte a te. Questo era il
modo con cui la musica doveva essere vissuta, e Neil Young ha reso possibile
magnificamente l'immersione totale nei suoi Archivi.
Journey through the past [Viaggio attraverso il passato]
Neil ha trascorso molto tempo con Toshi a discutere di come gli Archivi
dovevano apparire ed essere percepiti. Voleva un design organico e naturale,
quasi come se le immagini fossero su una scrivania davanti all'utente. La parte
più importante del design era creare un ambiente realistico che fosse anche
semplice da navigare. Toshi aveva scartato l'idea di un dvd, e osservava come
nella vita di tutti i giorni le persone catalogassero e mettessero via le
informazioni. La sua prima fermata fu in un museo, dove vide le classiche
vetrine e notò che attorno o sotto ai documenti e ai manufatti c'erano fondali
grigi o neri che li rendevano evidenti. Toshi usò questo accorgimento per
evidenziare i documenti e gli oggetti personali di Young nella “galleria dei
modelli”. Successivamente, Toshi visitò biblioteche e dipartimenti governativi
dove le informazioni erano depositate per oltre 50 anni. “Ho trovato
cataloghi,” ha detto, “carta stropicciata e invecchiata, annotazioni con
scrittura sbiadita, tutto depositato in schedari pieni fino all'orlo.”
Questa era la naturale risposta al dilemma del design. L'utente apre un
gigantesco schedario per trovare 10 anni del lavoro di Neil, organizzato in
cartelle, per canzoni, in ordine cronologico. Aprendo ciascuna cartella si
trovano tutte le informazioni relative a quella canzone: articoli, foto, eventi
storici e qualunque cosa abbia influenzato Neil, in quel momento specifico, a
scrivere quella canzone.
Il design era interamente organico e naturale, e sembrava giusto per il
progetto. Neil accettò.
Pianificammo la produzione in una sala riunioni della Total Media Group, e
vennero Will Mitchel e L.A. Johnston dalla Shakey Pictures. L'archivista Joel
Bernstein era in comunicazione costante, verificando fatti e raccogliendo altro
materiale da includere in Archives. Neil veniva quando poteva, e poteva
partecipare tramite webcam o email quando non poteva essere in ufficio.
Harvest [Raccolto]
Abbiamo iniziato il lavoro nell'autunno 2005. “Non penso avessimo capito quanto
il progetto era grosso fino a quando non abbiamo avuto tutto in consegna”,
ricorda Toshi. È vero. Una volta disposto tutto sul tavolo, abbiamo compreso
rapidamente che stavamo guardando suppergiù 3.000 modelli.
All'infuori di quell'enorme compito, sapevamo due cose: sarebbe potuto
facilmente diventare un incubo dal punto di vista del flusso di lavoro.
Sapevamo anche che dovevamo andare avanti sui file sd-dvd, senza sapere quello
che avrebbe richiesto la futura piattaforma high-definition dvd, o come avremmo
dovuto comportarci per lavorare su di essa. All'ultimo momento abbiamo capito
che il modo migliore per incominciare era creare la grafica originale in hd,
per poi ridurla alla versione sd-dvd.
Questa richiede due file per ogni menù: un file per l'immagine di sfondo, e uno
per le sub-immagini (animazione dei pulsanti). L'autore del dvd determina il
cambiamento di colore per i tre stati (normale, selezionato e attivato)
all'interno del programma di authoring. In più, avevamo bisogno di creare
quella che abbiamo chiamato pagina didascalica per la maggior parte dei menù
(dove il testo apparirà come sovrapposizione all'immagine sullo sfondo fornendone
i dettagli). Tutto ciò per 3.000 pagine di sfondo, più 3.000 pagine delle
sub-immagini, più tutte le relative pagine didascaliche. Nessuna meraviglia che
avevamo più di 20 terabyte di dati nei nostri drive!
Il modo in cui si procede in certi progetti è stabilire un modello di base.
Creato un design, si aggiungono i contenuti specifici e lo si applica a
ciascuna pagina. Non è così per Neil Young Archives. Ogni singola pagina di
menù – tutte le 3.000 – necessitava della sua TLC (Toshi Loving Care, ovvero
Cura Amorevole di Toshi). Questo contribuisce a dare senso al contenuto che
osservi. In un’immagine un gruppo di persone sta attorno a una Cadillac, nel
centro dello schermo. In un'altra, Neil è seduto da solo su un divano, con un
punto focale leggermente sotto al centro, e così via. Dopo che ciascuno dei
singoli elementi è stato composto, abbiamo inserito il testo in relazione a
ogni fotografia, secondo ciò che richiedeva. Piuttosto che un modello, abbiamo
lasciato che le immagini guidassero il design, imprimendo quella sensazione
organica voluta da Neil.
Questo vale anche per i comuni bottoni dei menù come “Indietro” e le frecce di
navigazione. Sebbene fossero state create per essere adatte a tutto e dare una
svolta rapida, Neil voleva che si spendesse tempo su ciascun elemento perché
apparisse al meglio nell'esatto contesto in cui era inserito.
Ragged glory [Gloria stracciata]
Con un progetto così dinamico, le modifiche erano inevitabili. Con molte
persone a lavorare sui file, il nostro primo obiettivo era determinare gli
standard, i protocolli di management, e solide linee di comunicazione. Ciascuno
aveva un computer separato, perciò abbiamo preparato un server generale sul
quale lavorare. Tutto il resto erano nomi, numeri e cartelle. Toshi creò un
archivio ordinato per canzoni per ciascun disco. Ogni canzone aveva la sua
relativa categoria: memorabilia, stampa, foto, ecc.. A sua volta, ogni
categoria aveva diversi modelli e pagine associate come miniature, gallerie di
foto e didascalie.
Poi, per essere certi che tutto fosse nello stesso posto, abbiamo creato dei
file pdf separati per ciascuna canzone, con un layer dedicato a ciascun
elemento (pulsanti menù, didascalie, ecc..). Questo ci ha aiutato a mantenere insieme
tutti i layer, sebbene i file individuali raggiungessero spesso le diverse
centinaia di megabyte.
Siamo stati molto attenti anche a mantenere tutto recuperabile, così che
potessimo far modifiche più tardi. Uno dei nostri strumenti preferiti era lo
Smart Object di Photoshop. Smart Object ci ha consentito di rimpicciolire
un'immagine senza perdita di qualità, nel caso in cui dopo avessimo bisogno di riaverla
a grosse dimensioni. È uno strumento utile quando il design è dinamico.
Dato che ogni elemento era un’immagine originale scannerizzata, abbiamo tenuto
i relativi sbiadimenti, gradazioni di colore e altri trattamenti come layer di
aggiustamento. Per avere le cose organizzate e flessibili, abbiamo trattato
molteplici layer come Smart Object Subcomp, riducendoli in un unico layer.
Per esempio, potevamo combinare cinque layer in uno, rendendo facile applicare
gli effetti a più elementi. Diversamente dalla funzione unione, Smart Object
Subcomp ci permetteva di aprire un layer contenente tutti gli altri layer e
fare modifiche individuali a ciascuno se occorreva, mantenendo al contempo la
tavolozza del layer pulita e chiara. Per sicurezza abbiamo anche conservato le
versioni sciolte di ogni file in ogni fase. Non volevamo bloccarci nel
ricominciare da zero a mettere le parti insieme.
I nostri file avevano nomi piuttosto semplici. La titolazione cominciava con il
none del disco, il numero della canzone, categoria, e talvolta numero della
versione. Perciò per il Disco 00 e la canzone 01, i nomi erano circa così:
D00_S01_1608_v10.psd
D00_S01_log_1228_v10.tiff
D00_S01_doc1_44_v10.tiff
D00_S01_doc2_45_v10.tiff
D00_S01_photo1_2033_v10.tiff
Abbiamo anche creato file separati per le transizioni da una pagina a un'altra,
così come per le pagine dei testi. Quindi nel caso del Disco 00 e canzone 01,
abbiamo ancora nomi dei file del tipo:
D00_s01_lyrics_1210_p1to2.mov (transition)
D00_s01_lyrics_1210_p2to1.mov (transition)
D00_s01_lyrics_1210_p1.tiff
D00_s01_lyrics_1210_p2.tiff
Una volta disegnati tutti i file, li abbiamo convertiti nella più bassa
risoluzione del formato sd e aggiunti alle immagini di sfondo, per un totale di
tre file per ciascuna pagina: uno sfondo (l'immagine principale), una
sub-immagine per i menù, e un file per ciascuna immagine con una relativa
didascalia.
Fork in the road [Bivio sulla strada]
Nel febbraio 2008, dopo tre anni nel progetto sd-dvd, è stato annunciato che il
formato ad alta definizione sarebbe stato il Blu-ray. In giugno, Neil ha preso
parte alla conferenza Java One della Sun Microsystem al Moscone Center a San
Francisco, e ha annunciato che avrebbe realizzato i suoi Archivi in Blu-ray. Si
può alzare un sopracciglio e chiedersi cosa abbiano in comune Neil Young, gli
Archives, i Blu-ray e Java One. La risposta è: molto.
In aggiunta ai vantaggi dinamici descritti precedentemente, il Blu-ray fornisce
due metodi di navigazione: hdmv (high definition movie) con molteplici pulsanti
di comando e animazioni limitate; e bd-j (blu-ray disk java) che include
molteplici opzioni di animazione e molte altre caratteristiche.
Il Blu-ray offre anche il bd-live se collegato a un network. Questo ha permesso
a Neil di fornire nuovo materiale attraverso l'uso del bd-live. Ha già
distribuito aggiornamenti che includono nuove canzoni, e un blog retrospettivo
che scrive usando una vera macchina da scrivere che si porta dietro quando va
in tour. (L'esperienza analogica continua!)
Questo ci ha lasciato con due scelte principali. Primo, disegnare un
interfaccia che potesse trarre vantaggio dalle opportunità del bd-live,
includendo il materiale che Neil avrebbe aggiunto nel contesto. Avevamo anche
da ridisegnare tutti gli elementi di navigazione creati nei precedenti tre anni
per trarre vantaggio dalle opportunità di navigazione in Blu-ray.
Abbiamo collaborato con la MX Entertainment, con base a San Francisco, per
l'authoring, la codifica e la programmazione bd-j, e insieme abbiamo sviluppato
un metodo per comunicare ai loro programmatori come ogni disco andava
fatto.Basandoci sul puro numero dei modelli, combinati con la sottile logica
richiesta dal Blu-ray, abbiamo creato una rappresentazione visuale della
navigazione di ogni possibile click. In aggiunta ai precedenti file psd dei
menù e dei pulsanti raccolti in layer per ciascun disco, abbiamo illustrato le
animazioni dei pulsanti con filmati Quick Time, una lista di modelli con più di
1.000 righe di informazione, e la navigazione con un diagramma di flusso che
mostrasse chiaramente i collegamenti di ogni pulsante e ogni menù.
Qui ci siamo presi una pausa e abbiamo tirato fiato. Il precedente lavoro per
il dvd era certamente sfruttabile, ma c'era molto da aggiungere e avevamo meno
di un anno per completare il design.
Tra le altre cose, dovevamo rivedere i file psd per includere gli elementi
dell'animazione per ogni pulsante in ogni stato.
Dopo aver discusso le possibilità con la MX Entertainment, si è deciso di
procedere per un'animazione a cinque fotogrammi solo quando il pulsante
appariva selezionato. L'opzione “Play All” [Avvia tutto] nel Disco 00 offre un
esempio. Quando selezionato, ogni pulsante diventa più grosso e cambia
luminosità, in cinque fotogrammi. Disegnandoli, abbiamo creato una cartella per
ogni singolo bottone. All'interno della cartella c'erano i layer che
contenevano i vari stati dei pulsanti: normale, selezionato (con tutti e cinque
i fotogrammi per l'animazione) e attivo.
La risultante tavolozza layer in Photoshop era circa così:
a_playall
s05_playall
s04_playall
s03_playall
s02_playall
s01_playall
n_playall
Moltiplicate questo per ogni pulsante, poi moltiplicate per 3.000 menù e,
improvvisamente, c'è un mucchio di lavoro!
After the gold rush [Dopo la corsa all'oro]
Neil Young Archives Vol.1 si è portato via tre anni di creatività e lavoro della
squadra Total Media Group solo per completare il design sd, e un altro anno per
il design della versione Blu-ray. La MX ha lavorato instancabilmente
sull'authoring e la programmazione per ottenere la piattaforma per Neil. Quando
ciò si è combinato con i tesori contenuti negli archivi stessi, il progetto
finito ha cambiato le aspettative verso un'esperienza Blu-ray.
Mentre scrivo, gli Archives sono usciti meno di un mese fa, e abbiamo avuto
appena il tempo di respirare. Recentemente ci siamo soffermati un momento per
riflettere sul design. L.A. Johnson, produttore della Shakey Pictures, ha
osservato: “Graficamente, il progetto Archives riflette molto bene la
sensibilità di Neil. Toshi ha una prospettiva che solamente uno che non era in
America tra i '60 e i '70 può avere. Dato che non aveva pregiudizi sul periodo
o sulle sue iconografie, ha guardato le singole immagini per ciò che erano,
potendo raffigurarsi l'intero progetto dal punto di vista artistico.”
“Potevo farlo perché non ho cominciato come fan,” ha detto Toshi. “Non
conoscevo assolutamente la musica di Neil Young. Dopo aver lavorato ad alcune
riprese delle session di Neil, sono arrivato a capire come lavora con la
musica. Ho voluto tenerlo presente negli Archivi.”
Durante il montaggio, Toshi non voleva ciò che chiama decorazione dei footage.
Essenzialmente, ha inserito dissolvenze d'apertura e chiusura dell'immagine,
creando uno spezzone, senza interferire con nient'altro. Il risultato è che la
Shakey Pictures e la Total Media Group hanno creato non un semplice cofanetto
video-musicale, ma uno scorcio nella vita di Neil Young.
Molte persone chiedono cosa ci sarà dopo. Posso dirvi che Neil è andato a
comperare uno schedario vecchio stile. Sta posizionando le canzoni scelte
dentro allo schedario, navigando attraverso esse a mano, e noi stiamo per
imbarcarci nel Volume 2.
This note's for you [Questa nota è per te]
Con l'eccezione del film “Journey Through The Past” sul Disco 09, ogni disco ha
un “Programma Principale” dove l'utente può ascoltare tutte le canzoni in
successione. Neil voleva che l'audio fosse in primo piano, così non volevamo
creare visivi che potessero distrarre. Toshi e Neil arrivarono alla soluzione
mentre lavoravamo al suo Greatest Hits cd/dvd del 2004: l'idea del video come
mobilio. “Ho pensato a ciascuna scena come un diorama”, dice Toshi, “come se lo
vedessi in un museo scientifico”.
Per riprendere i visivi, abbiamo preparato gli impianti a seconda di come la
canzone era stata incisa – bobina, cassetta, vinile, ecc… Neil ha accuratamente
disposto memorabilia e fotografie attorno all'impianto nella stanza. Abbiamo
ripreso i diorami in hd qui alla Total Media Group. In conformità con la natura
organica del progetto, abbiamo effettivamente registrato l'intera canzone così
come veniva riprodotta sul suo formato, per poi sincronizzare il suono. Nel
caso di un importante pezzo su bobina, Neil ha preso un master di riserva e lo
ha aggiunto nell'esatto punto dell'originale. Se si guarda bene lo schermo
quando va il registratore, si può vedere l'indicatore VU muoversi in sincronia
con la musica. Abbiamo usato lo stesso approccio per ogni formato. Per i dischi
vinile, puoi vedere la puntina precisamente da dove inizia il suono fino a dove
finisce.
“Penso che il video di un piatto che gira sia davvero seducente,” dice Toshi,
“e la qualità del Blu-ray è fenomenale. Posso vedere le impronte digitali di
Neil, e la polvere che vola attorno alla stanza dove l'album suona.”
Megan
McKenna, Creative COW Magazine
Si può leggere l'articolo originale e vedere le immagini qui: https://www.yumpu.com/en/document/read/18485011/need-heavy-lifting-creative-cow-magazine
Traduzione di MPB