Music is Love: a Singer Songwriter's Tribute to the Music of CSN&Y
Route 61, guidata dal giornalista e scrittore Ermanno Labianca, è una piccola isola felice nel panorama indipendente italiano, sin dalla sua nascita, infatti, ha intrapreso un percorso volto a proposte musicali originali e mai scontate, e non ci sorprende trovarli alle prese con una vera e propria sfida a livello internazionale come può essere un doppio disco tributo a Crosby, Stills, Nash & Young. Una scommessa resa ancor più particolare dal fatto che questo è uno dei primissimi, se non il primo disco che omaggia le canzoni del supergruppo. Prodotto dallo stesso Ermanno Labianca in collaborazione con il discografico norvegese Peter Holmstedt e Francesco Lucarelli, già biografo ufficiale di CSN&Y, l’album raccoglie ben ventisette brani incisi a loro spese da altrettanti artisti anglo-americani, tra volti noti, artisti culto e qualche altro scovato ad hoc dai compilatori. Durante l’ascolto ciò che emerge è come il disco non sia focalizzato solo sulla discografia di Crosby, Stills, Nash & Young insieme ma vada a pescare anche nei rispettivi repertori solisti, fino anche a recuperarne brani per così dire “minori”. Ad aprire il disco è Ron LaSalle con una bella rilettura di “For What It’s Worth”, ma a sparigliare le carte arriva subito uno Steve Wynn in grande forma con una superba rilettura elettrica di “Triad” di David Crosby, incisa in solitario. Il terzo brano è già una perla con Judy Collins che interpreta magistralmente “Helplessy Hoping” di Stephen Stills, con il quale negl’anni in cui fu scritto il brano aveva condiviso una tempestosa storia d’amore. Se l’irlandese Liam O’Maonlai, già leader degli Hothouse Flowers, rilegge la tenue ed eterea “Lady of The Island” di Graham Nash, il grande Elliott Murphy, su suggerimento di Bruce Springsteen, interpreta “Birds” di Neil Young con risultati eccellenti. Molto bella è anche “Bluebird” di Stills eseguita dai Sugarcane Jane di Anthony Crowford, così come di ottimo livello sono “Guinnevere” di Karla Bonoff, e “You Don’t Have To Cry” del Crazy Horse, Sonny Mone. Bella sorpresa è anche trovare Jennifer Stills che omaggia il padre con una personalissima versione pianistica di Love “The One You’re With”, o i cloni di CSN&Y, i Venice dei fratelli Lennon che danno del loro meglio in una evocativa “After The Gold Rush”. Tra le versioni più fuori le righe vanno menzionate la lettura world di “Down By The River” di Bocephus King, o quella bluegrass di “Fallen Angel” di Sid Griffin e i suoi The Coal Porters. Il secondo disco è aperto da una torrida versione di “Rockin’ In The Free World” ad opera di Willie Nile, a cui seguono in sequenza It “Doesn’t Matter” dal repertorio dei Manassass di Cindy Lee Berryhill, la rilettura jazzy di “Out On Weekend” di Neil Young ad opera di Clarence Bucaro, ma soprattutto l’intensa “Hey You (Looking At The Moon) di Nash cantata da Neal Casal. Anche qui non mancano le sorprese come nel caso della splendida “Cortez The Killer” suonata da Carrie Rodriguez, o “Just a Song Before I Go” della brava Eileen Rose, ma soprattutto una superba “Southern Cross” incisa da Michael McDermott & Heater Horton. Sul finale arrivano anche il misconosciuto ma bravissimo Luis Ledford con “Wasted On The Way” e il più noto Ian McNabb che omaggia Crosby con uno dei suoi brani più complessi ovvero “Music Is Love” in una versione davvero riuscitissima. Molto bella anche è anche la confezione in digipack, contenente un ricco booklet con gli interventi di tutti gli artisti partecipanti e la grafica che rimanda a quella degli storici vinile della Atlantic. A rendere ancora più importante questa operazione c’è anche lo scopo benefico per cui è stata realizzata, infatti i proventi dalle vendite di questo disco andranno all’associazione Equestrian Therapy, che si dedica all’ippoterapia per bambini. “Music Is Love” è così un vero e proprio atto d’amore non solo a Crosby, Stills, Nash & Young a cui è dedicato ma anche per il suo nobile scopo benefico.
Salvatore Esposito
da www.blogfoolk.com