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Road Rock Vol.1 (2000) - Rassegna Stampa / Credits

Diciotto minuti di “Cowgirl In The Sand”: si apre proprio così il sesto album dal vivo nella carriera solista di Neil Young. Roba d’altri tempi, numeri da Grateful Dead colti nella loro stagione d’oro e da beautiful people ugualmente e completamente perso in fantasticherie lisergiche. Di questo passo chissà che non si arrivi magari ad una “Cinnamon Girl” da un paio d’ore o ad un “Cortez The Killer” da mezza giornata. Che i concerti del recente Music In Head Tour siano stati quanto di più prossimo si possa immaginare ad una festa tra amici e parenti – i più stretti sono nella presente circostanza la moglie Pegi e la sorella Astrid – lo dice del resto la didascalia che Young ha voluto sulla copertina di questo disco, ma francamente non è proprio questo sfoggio di chitarrismo senza freni una cosa che possa aggiungere alcun ulteriore merito ai tanti che il padrino del grunge ha già guadagnato fin qui.
Ai suoi innumerevoli figliocci interesserà molto di più ascoltare viceversa una “Fool For Your Love” estratta dal cilindro senza fondo del suo canzoniere inedito o la burrascosa versione di “All Along The Watchtower” che presenta nel finale di questa raccolta insieme a Chrissie Hynde dei Pretenders, perché sono in effetti quelli i veri momenti topici di un programma altrimenti arcinoto persino ai meno documentati dei suoi fan, articolandosi su pietre miliari del suo repertorio come “Walk On”, “Peace Of Mind”, “Motorcycle Mama”, “Tonight’s The Night” e “Words”.
Domanda retorica: non sarebbe stato molto più utile e interessante mettere insieme una scaletta composta soltanto da materiale ancora inedito? Quel che è quasi certo è che la risposta non arriverà neppure con il prossimo volume della serie testé inaugurata. 
Elio Bussolino


La domanda, direbbe qualcuno, sorge spontanea: l’ennesimo live di Neil Young, giusto a tre anni da Year Of The Horse? La risposta è si e no, contemporaneamente. È vero, il grande vecchio del rock ha una passione per i dischi dal vivo, tanto che ormai abbiamo quasi perso il conto di quanti ne ha pubblicati. Ma questo Road Rock ha qualche peculiarità. Intanto non è registrato con i Crazy Horse, ma con “friends & relations”, amici e parenti, come recita il sottotitolo. Nella prima categoria rientrano Ben Keith, Spooner Oldham, Donald “Duck” Dunn, Jim Keltner e Chrissie Hynde dei Pretenders. Nella seconda categoria Pegi e Astrid Young. Poi segna il ritorno all’elettrico, dopo l’ultimo disco di studio Silver & Gold. Infine fa leva su un repertorio di tutto rispetto.
Si segnalano infatti in questo Road Rock una epica versione di “Cowgirl in the sand”, l’inedita “Fool for your love”, “Words”, la sempre toccante “Tonight’s the night” e la dylaniana “All along the watchtower”, cantata con la Hynde.
Registrato nel corso dell’ultimo tour del nostro, Road Rock è un disco d’altri tempi. Perché le odierne leggi del marketing impongono pianificazione e tempi lunghi, mentre e questo disco è piombato sul mercato quasi senza che nessuno se l’aspettasse. Perché è confezionato in modo semplice, quasi spartano, con i titoli scritti con l’ormai nota grafia. E, soprattutto, perché è fatto di un suono totalmente inattuale, ormai talmente grande da non permettere paragoni: quello dell’elettrica di Young. E, va detto, le canzoni scelte contribuiscono notevolmente ad esaltarlo. Certo, vedere Young dal vivo è un’altra cosa, un’esperienza non riproducibile in un disco. Un’esperienza che, peraltro, in Italia manca da troppo tempo. Per il momento questa è un’ottima consolazione. 
Gianni Sibilla


NEIL YOUNG, IL DESTINO NEL NOME CON UN ALTRO IMPERDIBILE ALBUM
L’apertura del nuovo secolo non ha assolutamente impaurito i protagonisti storici della musica rock. Molti di loro, al contrario, hanno scelto proprio il 2000 per dare dimostrazione di forma artistica invidiabile e per ricordare come, anche nella musica nata per essere giovane, l’esperienza e la saggezza hanno un ruolo fondamentale. Gli esempi non sono davvero mancati: Lou Reed, Steely Dan, Paul Simon, Peter Gabriel, Johnny Cash sono state solo alcune delle "colonne" della musica tornate in scena con dischi di grande spessore, di certo fra i migliori dell’annata che sta per terminare. Il nuovo lavoro si chiama "Road Rock", ed è un album registrato dal vivo: è il capitolo numero 36 della carriera discografica solista di Young, nonchè il sesto "live" a seguire Time Fades Away (’73), Live Rust (’79), Weld/Arc (’91), Unplugged (’93) e Year Of The Horse (’97).
Il disco arriva nei negozi a pochi mesi dall’uscita dell’ultimo album di studio dell’artista, quel "Silver & Gold" che, pubblicato lo scorso febbraio, ha fatto scattare paragoni immediati con il capolavoro "Harvest", grazie alle sue atmosfere bucoliche, alle sue sonorità acustiche e alle sue canzoni toccanti e straordinariamente ispirate. E non va dimenticato che a sua volta il disco era uscito pochi mesi dopo "Looking Forward", l’album che aveva sancito la reunion di Crosby, Stills Nash and Young e nel quale la maggior parte del materiale portava proprio la firma del canadese.
Ora però Young volta di nuovo pagina per gettarsi in una di quelle epiche performance elettriche a lui tanto care. Registrato durante il leggendario tour "Music in my head", "Road Rock" si compone infatti di soli otto brani, spesso dilatati in improvvisazioni senza fine come la mitica "Cowgirl in the sand", presentata in una versione da 18 minuti.
Accompagnato da una serie di collaboratori fidati come Spooner Oldham, Donald Duck Dunn, Jim Keltner, che già avevano fatto parte del trionfale tour di Crosby Stills Nash and Young, ma anche da sua sorella e sua moglie, ovvero Astrid e Pegi Young, il vecchio Neil ha deciso in questa occasione di pescare a sorpresa dal suo immenso repertorio, riproponendo due brani da "Comes a time", la quasi dimenticata "Walk on" da "On the beach" del ’74 ed un inedito scritto nel 1988 intitolato "For fool your love". Il disco si conclude con un omaggio a Dylan: una versione di "All along the watchtower" eseguita in duetto con Chrissie Hynde dei Pretenders.
"Road Rock", che verrà pubblicato anche in versione homevideo e Dvd (quest’ultima versione conterrà addirittura 20 canzoni), riapre anche il discorso sulle due grandi produzioni retrospettive alle quali Young sta lavorando: un cofanetto celebrativo dei Buffalo Springfield, il gruppo nel quale il canadese ha cominciato insieme a Stephen Stills, ed un box con ben nove cd, con inediti e rarità di ogni sorta, destinato a celebrare l’ormai ultratrentennale carriera solista di Neil Young. Due progetti che sconfinano ormai nel mito, ma che i fans sperano di poter vedere materializzati quanto prima. 
Claudio Andrizzi
Ci si aspettava l'annunciato doppio live di CSN&Y e invece il manager di Neil Young ha fatto il blitz uscendosene con il primo volume di Road Rock registrato all'anfiteatro di Denver in una tre giorni concertistica aperta dai Pretenders. "Sfumato" il comeback godiamoci il canadese che in forma "tornado" è accompagnato dalla sorella Astrid e la moglie Pegi alle voci e i suoi fidi Ben Keith, Jim Keltner, Donald "Duck" Dunny e Spooner Oldham. L'apertura è affidata a “Cowgirl in the Sand” tesa e vibrante come ai tempi di Everybody Knows This Is Nowhere seguita da “Walk On” il cui testo potrebbe essere preso a manifesto della vita. L'inedita “Fool For Your Love” esce finalmente dagli archivi di Young accompagnata dall'acustica “Peace of Mind” e la grintosa “Motorcycle Mama”, due perle di Comes A Time. Il resto è un misto di ricordi e gioia per le nostre orecchie: “Words” e “Tonight's the Night” dedicate alla memoria di Bruce Berry e Danny Whitten bruciano sul palcoscenico per oltre 20' alternando riff déjà vù a fraseggi improvvisati ad altissima caratura emozionale. Ancora una volta colpisce la voce calda e "ben presente" del canadese. Nel finale torna on stage anche Chrissie Hynde che s'unisce a Neil Young per una vibrante cover della dylaniana “All Along the Watchtower”. Gli Archives di Neil Young si aprono: cinque i volumi live annunciati!
Sergio d’Alessio, Suono


Il vecchio bisonte chiude il millennio con l'ennesimo disco dal vivo, il sesto della carriera solista, dopo la raccolta di inediti nel '73 (Time Fades Away), i tre con i Crazy Horse (Live Rust del '79, Weld del '91, Year Of The Horse del '97) e l'Unplugged del '93 (me ne vengono in mente almeno tre abortiti all'ultimo: '71, '76 e Dublino '95 con i Pearl Jam gruppo spalla); ora arriva Road Rock, quarto live in dieci anni. Niente a che vedere con le atmosfere fin troppo rilassate del per altro bellissimo Silver & Gold, anzi. L'inizio è violentissimo con una lunghissima “Cowgirl in the Sand” di 18 minuti infuocati, tanto che già dopo il primo assolo vi viene voglia di uscire a comprare una Gibson! “Walk On” ricorda la disperazione dei tempi difficili con droga e alcool. L'inedita “Fool for Your Love” esce da un baule del suo periodo blu(es). La band è a dir poco formidabile: Ben Keith alla steel, Spooner Oldham al piano, "Duck" Dunn al basso, Jim Keltner alla batteria, la moglie Pegi e la sorella Astrid ai cori. Qualche istante di tranquillità con “Peace of Mind”, poi uno degli highlights dell'intero tour: la lunga “Words”, per la felicità dei fans di vecchia data. In “Motorcycle Mama” spazio alle coriste, mentre l'immancabile “Tonight's the Night” (Neil al piano) fa da apripista all'incandescente finale di “All Along the Watchtower”, con Chrissie Hynde dei Pretenders (opening-act di alcune date) on stage ad accompagnare il canadese. La song di Bob Dylan è l'occasione per liberare nuovamente le chitarre, e per l'ascoltatore per fare un ulteriore balzo sulla poltrona preferita (ma siete riusciti a stare seduti?). Caro Neil, facciamo un patto: noi non pensiamo agli archivi, tu a David, Stephen e Graham; ma regalaci ancora dischi come questo, ne abbiamo bisogno anche nel prossimo millennio. 
Luca Vitali, JAM


Un'ora e cinque di rock agitato e tempestoso, com'è sempre piaciuto a questo over 50 con il cuore di un punk; senza i Crazy Horse ma con quello spirito lì, anche se da questi Friends & Relatives, da una banda che schiera Ben Keith e Donald Dunn e Spooner Oldham, ci saremmo attesi un approccio più morbido. Non è un brutto disco ma un progetto un po' balzano, e il giudizio finale nasce da una difficile media tra affetto, piacere, fastidio e delusione. Se proprio questi show erano importanti, nella mente di Young, allora sarebbe stato meglio un album doppio, con più respiro, con spazio anche per le ballate e la sunny side of the street, che qui manca. Invece un montaggio confuso di vecchi classici e brani minori, più una ruggente cover della dylaniana “All Along The Watchtower” (con Chrissie Hynde ospite d'onore) e l'elemosina di un mediocre inedito (“Fool For Your Love”). Brani spesso lunghi, pretesti per acide divagazioni para-Dead che a Young sono sempre piaciute: “Cowgirl In The Sand” e “Words” sotto questo profilo sono momenti esemplari, e i migliori della raccolta. Ad ogni modo, il titolo lo indica ma poi chissà come andrà, si tratta di un Volume 1.
Riccardo Bertoncelli, delrock.it
Credits
Road Rock V I (5 Dicembre 2000, Reprise 9 48036-2)
Neil Young & Friends & Relatives Band

Cowgirl In The Sand [18:00]
Walk On [4:30]
Fool For Your Love [4:02]
Peace of Mind [5:00]
Words [11:00]
Motorcycle Mama [5:30]
Tonight's The Night [10:00]
All Along The Watchtower [7:50]

Registrato dal vivo nel corso del tour Nord Americano del 2000

Prodotto da Neil Young e Ben Keith

Il Cast:
Neil Young: vocals, guitars, piano, vocal
Ben Keith: guitar, pedal steel guitar, lap slide guitar, vocal
Spooner Oldham: piano, electric piano, organ
Donald "Duck" Dunn: bass
Jim Keltner: drums, percussion
Pegi Young: vocal
Astrid Young: vocal
And guest:
Chrissie Hynde: guitar, vocals on "All Along The Watchtower"

Le Registrazioni Live:
Cowgirl In The Sand - Coors Amphitheatre, San Diego, Sept. 25
Walk On - GM Place, Vancouver, BC, Oct. 1
Fool For Your Love - Santa Barbara Bowl, Sept. 28
Peace Of Mind - GM Place, Vancouver, BC, Oct. 1
Words - GM Place, Vancouver, BC, Oct. 1
Motorcycle Mama - Coors Amphitheatre, San Diego, Sept. 25
Tonight's The Night - Coors Amphitheatre, San Diego, Sept. 25
All Along The Watchtower - Blossom Music Center, Cuyahoga Falls, OH, Aug. 29

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