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Crosby Stills & Nash: i concerti di Barcellona e Montreaux, 2005


di Filippo De Orchi da Buscadero




John Robbiani da Universo Musica
Mi è venuto decisamente un colpo quando i tre musicisti sono saliti sul palco. Non tanto per l'emozione di essere di fronte a delle vere e proprie leggende (in un modo o nell'altro sono stati i protagonisti indiscussi di Woodstock e prima ancora del Monterey Festival quando Stills era ancora un Buffalo Springfiled e quando Crosby era un Birds) ma piuttosto per averli visti terribilmente invecchiati, ingrassati e quasi irriconoscibili. Tra tutti Graham Nash è quello che si è tenuto più in salute ed anche colui che ha assunto un pochino il ruolo di "portavoce" all'interno della band. Per il pubblico di Montreux Crosby, Stills & Nash hanno preparato due differenti set (uno elettrico ed uno acustico) divisi da un pausa che inizialmente sarebbe dovuta essere di quasi un'ora e che ha lasciato intravedere, e questo lo si è notato anche parlando con gli spettatori in sala, la speranza di essere sorpresi dall'arrivo di Neil Young. Ovviamente questo non è accaduto. Montreux è Montreux, certo, ma non può mica fare miracoli. Il concerto è però stato uno spasso e decisamente affascinante. Stephen Stills ha ancora un'ottima mano alla chitarra e la voce di Crosby è ancora quella di un tempo. Canzoni come Marrakesh Express, Almost Cut My Hair, Teach Your Children e la splendida Vooden Ship (che ha chiuso il concerto prima di due bis) hanno riportato gli spettatori della Stravinski (quasi tutti piuttosto anzianotti oramai…) indietro di quasi 40 anni nella loro memoria. Un vero successone e non c'è da stupirsi se al trio è stata consegnata la medaglia d'oro del festival.
 

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