Last Time Around (1968) - Rassegna stampa
Stills
a quel punto afferma il suo talento di strumentista nelle
Supersessions con Al Kooper e Mike Bloomfield , quindi si unisce a
Crosby e Nash in tempo per cogliere l’oceanica acclamazione della
Woodstock generation, cooptando l’anno dopo lo stesso Neil in modo
da litigare e rincorrersi artisticamente come ai bei tempi.
L’uomo
dell’Ontario a sua volta incide un album solista poco fortunato (
benché splendido),e poi troverà l’alchimia perfetta con una
garage band losangelina che ribattezzerà Crazy Horse. Neil
illuminerà i freddi anni ‘70 in molteplici sfaccettature –
l’armonia dell’onda hippie, il dolore e le illusioni spezzate
negli abissi di droga e morte, la rinascita con la tempesta di
feedback di Rust Never Sleeps – per arrivare con invidiabile smalto
fino ai giorni nostri, mentre il fuoco creativo di Stephen si
spegnerà inesorabilmente. Meno memorabili le tracce lasciate dagli
altri membri.
Furay
e Messina formeranno i Poco, brillante combo country rock laddove lo
svitato Palmer darà alle stampe un unico lavoro, The Cycle Is
Complete: perla nera plasmata da una apocalittica e pazzesca
psichedelia, estratta da una convulsa e pirotecnica jam con membri
dei Kaleidoscope (USA), un album tanto morbosamente bello quanto
ingiustamente dimenticato, per poi tornare nell’oblio, fino alla
morte avvenuta qualche anno fa.
Cosa
rimane dei Buffalo Springfield, oggi? Il lascito di un gruppo
eclettico e irruento, visionario e incantevole, epitome della
concezione del rock come sturm und drang del XX secolo. Cinque
musicisti figli di un’epoca irripetibile e capaci di tracciare
sentieri sonori che non cessano di illuminare chiunque ancora ci si
addentri.
Junio
C. Murgia, storiadellamusica.it
Last
Time Around segna tutto sommato un passo indietro. Dall'avanguardia
alla reazionarietà. Lo testimonia "On The Way Home"
(Young) (No. 82 Pop Singles), pletorico e inutile power-country a più
voci. "It's So Hard To Wait" (Furay/Young) riparte invece
dai Jefferson Airplane della Slick più Nico (più genuflessa), e
riesce nel suo minimalismo sussurrato a farsi apprezzare. "Pretty
Girl Why" (Stills) continua appropriatamente e positivamente
sulla linea degli esperimenti (adesso latineggianti e sulla linea di
Tim Buckley). "Four Days Gone" (Stills) conferma la
solidità dell'artigianato di Stills (vedi gli arrangiamenti
impeccabili e non invadenti), ma inizia a far dubitare che si tratti
di artigianato appunto (esperimenti fine a se stessi) e non di arte:
dovrebbe questa, infatti, essere una confessione (alla Traffic) e non
si capisce del tutto cosa confessi. "Carefree Country Day"
(Messina) è un inaspettato bijou tenue tenue di cui si ricorderà
ampiamente il Lou Reed più giocherellone (quello che rifà il
music-hall). "Special Care" (Stills) è ancora una miniera
da cui i posteri attingeranno - brano lineare e potente, ritmato e
cantato come un country aspro (Traffic); le tastiere infine invadono
l'insieme.
Last
Time Around è tutt'altro che un lavoro raffazzonato e
approssimativo. Tali brani lo dimostrano. "In The Hour Of Not
Quite Rain" (Callen/Furay) è eseguito da un'orchestra e
potrebbe (relativamente) essere una versione maschile di Nico: cupo,
trascendentale e senza età (nemmeno un briciolo di rock).
"Questions" (Stills) è un acid-rock esemplare (ancora da
evidenziare il tono simile ai Traffic); "I Am A Child"
(Young) conferma invece che l'ispirazione country e
politically-correct-oriented di Young ancora proprio non funziona del
tutto. Tuttavia Young compie un grande passo avanti - se non altro
formale: vedi la freschezza e corposità del tutto - quel passo che
gli consentirà, di lì a breve, l'esordio da solista.
"Uno Mundo" (Stills) è una clamorosa (e non bella) world-music che anticipa ampiamente Peter Gabriel da una parte e Paul Simon dall'altra ("Graceland"). Stills, tra il '67 ed il '68 almeno, è artista di avanguardia, non un folksinger. "Merry-Go-Round" (Furay) e "Kind Woman" (Furay) sono scialbi riempitivi degni del loro autore.
"Uno Mundo" (Stills) è una clamorosa (e non bella) world-music che anticipa ampiamente Peter Gabriel da una parte e Paul Simon dall'altra ("Graceland"). Stills, tra il '67 ed il '68 almeno, è artista di avanguardia, non un folksinger. "Merry-Go-Round" (Furay) e "Kind Woman" (Furay) sono scialbi riempitivi degni del loro autore.
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