Buffalo Springfield Box Set (2001) - Rassegna stampa
Buffalo Springfield, 88 canzoni dal passato
Box Set è il titolo della raccolta pubblicata ieri che riassume la carriera della band di Neil Young e Stephen Stills
A
volte ritornano, a volte no. Non sappiamo se i Buffalo Springfield
riprenderanno il viaggio bruscamente interrotto 33 anni fa. Ma le ultime
notizie che arrivano dal pianeta West Coast sono sorprendenti.
Innanzitutto c'è da qualche ora nei negozi un cofanetto di 4 CD, Box
Set, che racconta tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete
mai osato chiedere su uno dei gruppi seminali della storia del rock a
stelle e strisce. E poi c'è un rincorrersi di notizie sulla presunta
ricostruzione del gruppo. Richie Furay dal suo rifugio a Boulder, in
Colorado, fa sapere che la decisione finale "spetta a Neil". Proprio
lui, Young, ha dato il "la" a questo crogiuolo della memoria. Nel suo
ultimo album in studio, Silver & Gold. lo abbiamo sentito cantare
l'accorata Buffalo Springfield Again in omaggio ai suoi trascorsi.
Sembrava solo un momento di commozione. Invece da dieci anni era in atto
una colossale opera di catalogazione che ha visto Neil Young, Stephen
Stills e il coordinatore alla produzione Joel Bernstein cercare,
conservare, rivedere il materiale che il gruppo aveva prodotto tra il
'66 e il '68. Il risultato sono quattro CD contenenti 88 canzoni, cioé
gli interi primi due dischi, molto materiale del terzo e 36 demo mai
apparsi prima d'ora, alcuni addirittura in versione mono. Il box
contiene foto, materiale raro, memorabilia. E' il risultato di un
incontro artistico, quello di Young e Stills che come due vecchi
compagni sono scesi in scantinato e hanno aperto il baule dei ricordi.
Una reunion che ha portato, lo scorso anno, Crosby Stills, Nash &
Young a cantare nuovamente insieme. E chissà quali miracoli potrà ancora
fare. "Scegliere il materiale per il box con Neil Young" dice Stills
"era come guardare un film domestico e contemporaneamente fare una
seduta dall'analista. Neil e io ci siamo seduti, abbiamo riso e abbiamo
pianto, ci siamo tenuti per mano e abbracciati". E' tutto accaduto nel
ranch di Young, cui è toccato il compito più duro. Tra un album e
l'altro, un tour e l'altro, si è sottoposto a un massacrante lavoro di
ricerca e catalogazione. Stills, che ha raggiunto il vecchio amico di un
tempo tra le mura domestiche, racconta: "Neil ha trovato i vecchi remix
mono del primo album. A un certo punto abbiamo dovuto fermarci, siamo
stati sopraffatti dal tornare indietro alla nostra infanzia". "Gli
Springfield non erano destinati a durare" gli fa eco Young. "Non eravamo
pronti. Eravamo così giovani. Accadde tutto troppo in fretta per noi".
Ora la testimonianza di quegli anni è nel box. Ci sono i capisaldi di
certe canzoni di protesta, come For What It's worth, c'è Mister Soul,
c'è Bluebird. Ci sono Kind Woman, Broken Arrow e Uno Mundo. E ancora
piccoli estratti di genio e sregolatezza tipici di quegli anni.
L'impatto emotivo nel riascoltarsi quasi quarant'anni dopo ha colpito
anche Furay. "Mi sono trovato seduto per terra a dire: 'Oh mio Dio,
questo lo avevo dimenticato'", dice. Una delle più grandi sorprese è
contenuta nel terzo disco in cui Steven canta una canzone che avevo
scritto, What A Day. Non lo ricordavo
più, mi ha spazzato via". "Steve e Neil erano molto prolifici" ricorda
ancora Furay. "Le canzoni nascevano così velocemente e furiosamente
che... be', un giorno veniva Steve, mi portava un brano e chiedeva: 'Che
ne pensi?' E io: 'Wow, è buono, dovremmo registrarlo'. Ma il giorno
dopo ne portava un altro ancora più convincente. E Neil faceva la stessa
cosa". I Buffalo Springfield, formati da Stills, Young, Furay, Dewey
Martin e Bruce Palmer (che fu poi sostituito da Jim Messina), hanno
lasciato un segno profondo nella cultura americana. Hanno posto le basi
per certe canzoni di protesta e per la nascita di vari supergruppi. Il
sogno della West Coast è nato anche qui. Una eventuale ricostituzione
servirebbe solo a mostrare quali potenzialità il gruppo distrusse
separandosi. "Facevamo del rock come i Rolling Stones" ricorda Stills".
Nessuno aveva quel potere". Ed è questa scintilla che forse li porterà
insieme. Per dimostrare che quel fuoco è rimasto vivo, come una promessa
mancata, nei loro cuori.
Alfredo d'Agnese, Kataweb Musica